La composizione corporea dipende da vari fattori tra cui il patrimonio genetico, lo stile di vita e inevitabilmente l’alimentazione.
Ogni organismo è quindi composto da una massa magra e da una massa grassa, dove per massa magra si intende tutto quello che non è adipe: quindi i muscoli, ma anche gli organi interni, le ossa, i denti, l’acqua, il sangue ed il tessuto connettivo. Tutto il resto, è invece massa grassa e costituisce il 12% del corpo femminile ed il 3% di quello maschile.
Le donne, fisiologicamente, hanno una maggiore predisposizione al tessuto adiposo che è infatti favorito dagli estrogeni per poter accogliere, in caso di gravidanza, il neonato e per poterlo successivamente allattare. La massa grassa si divide a sua volta in tessuto sottocutaneo e tessuto viscerale; quest’ultimo è il più pericoloso per la salute perché soggetto ad infiammazione.
Ridurre il grasso addominale rappresenta dunque una scelta consapevole di medicina preventiva per numerose patologie ad esso correlate.
Questione di salute
La fitta rete di capillari che irrora ogni kg in più di grasso rappresenta un distretto aggiuntivo dell’organismo da raggiungere con un conseguente sovraccarico funzionale per l’intero sistema cardiovascolare in cui il cuore dovrà aumentare la frequenza cardiaca e si registrerà un aumento della pressione sanguigna.
Quanto più un soggetto è sovrappeso, tanto maggiore sarà la quantità di grasso nel suo organismo e parallelamente la glicemia aumenterà. In questo quadro, non sarà il glucosio a fornire energia ai muscoli, ma il grasso, determinando un aumento del glucosio stesso nel sangue. Di conseguenza, il pancreas produrrà una quantità superiore di insulina, nel tentativo di ridurre i livelli eccessivi di glicemia, finché arriverà un momento in cui non potrà più produrne a sufficienza. A questo punto la glicemia non verrà più regolata dall’insulina, il che produrrà iperglicemia e a lungo andare diabete mellito di tipo II.
Il grasso addominale, oltre all’ipertensione, al diabete di tipo II e a vari problemi all’apparato vascolare, produce proteine infiammatorie (citochine) che creeranno un conseguente sistema infiammatorio globale che colpirà anche a livello cerebrale causando un decadimento cognitivo.

Quando ridurre il grasso addominale
Il primo passo che si deve fare per capire come eliminare il grasso in eccesso, è la misurazione della circonferenza a livello dell’ombelico: nella donna, il valore dovrà essere minore o uguale a 84 cm, nell’uomo il valore dovrà essere minore o uguale a 92 cm.
Nel caso in cui una donna superi i 90 cm, e un uomo superi i 102 cm, la situazione inizierà ad essere pericolosa per la salute in quanto il grasso in questo caso, sarà si presente nello strato sottocutaneo, ma sarà presente anche a livello viscerale ed è qui che si avrà la pericolosità maggiore: le citochine infiammatorie che verranno rilasciate si distribuiranno in tutto l’organismo predisponendo lo stesso alle varie patologie precedentemente elencate.
Durante la menopausa, la riduzione degli estrogeni, determinerà nelle donne un maggior accumulo di grasso prevalentemente a livello addominale (oltre a zone come il seno o il collo di cui aumenterà inevitabilmente la circonferenza).
In questa situazione, venendo quindi a mancare la funzione protettiva degli estrogeni, è evidente che le donne andranno incontro ancora una volta ad una maggiore incidenza di patologie cardiovascolari, ipertensione e diabete di tipo II.
Il secondo passo per ridurre il grasso addominale, riguarda l’alimentazione: seguire una dieta equilibrata è di fondamentale importanza e soprattutto in questa situazione, è consigliabile aumentare la quantità di alimenti di origine vegetale riducendo quelli di origine animale.
Chi ha problemi intestinali, può scegliere ad esempio le lenticchie mentre è sempre preferibile mangiare verdure crude all’inizio del pasto e verdure cotte a fine del pasto. Infatti, le fibre contenute nei vegetali rallentano l’assorbimento del glucosio a livello intestinale, stabilizzando la curva glicemica ed evitando il picco insulinico responsabile dell’accumulo di grasso addominale.
Il terzo e ultimo passo, riguarda l’attività fisica che dovrà essere di resistenza, cioè lenta e prolungata, per stimolare l’aumento della massa magra.
Questione di forma

Forma del corpo a MELA
Innanzitutto, chi ha una silhouette del genere possiede più pancia che petto e un corpo con una forma simile a quella di una mela. La tendenza è quella di accumulare grasso nella zona dell’addome. Dunque, la cosa migliore da fare in questi casi è ingerire piccole porzioni di cibo più volte al giorno mantenendo i livelli di glicemia, il più possibile, costanti. Meglio mangiare circa cinque volte nell’arco della giornata piuttosto che solo tre. Cercate di incrementare l’ingestione di prodotti ricchi di fibre, frutta a basso contenuto calorico, verdure, latticini scremati. Fate a meno di tutti quegli alimenti che possono generare gonfiore ed evitate il cibo da fast food, gli alimenti ricchi di grassi saturi e i carboidrati complessi (come i dolci).
Forma del corpo RETTANGOLARE
Se il vostro corpo possiede una forma rettangolare, ovvero con fianchi stretti e vita poco marcata, saprete benissimo che non tendete ad aumentare di peso. Nonostante ciò, dovreste seguire comunque alcuni utili consigli alimentari: aumentate il consumo di ingredienti ricchi di proteine di origine vegetale e al contempo includete nella vostra dieta grassi sani come quelli di avocado, mandorle, noci, salmone e pesce azzurro. Anche se non avete problemi di eccesso di peso, non dovreste comunque abusare di dolci o grassi saturi per evitare l’insorgenza in futuro di patologie a carico dell’apparato cardiovascolare e patologie come il diabete mellito di tipo II.
Forma del corpo a PERA
Avete un corpo a forma di pera se avete i fianchi e le cosce più grossi rispetto al resto del corpo. In tal caso siete persone che tendono ad accumulare grasso in questa zona ed è probabile che presentiate problemi di ritenzione idrica. Se avete un corpo a forma di pera, dovreste condurre un’alimentazione in cui non manchino alimenti ricchi di frutta e verdura cercando di eliminare quelli che ad alto contenuto di sodio, dato che quest’ultimo è la principale causa della ritenzione idrica. Integrate al massimo con elementi che stimolino la diuresi: potete aumentare la quota di liquidi bevuti giornalmente aiutandovi con tisane drenanti a base di Orthosiphon, tarassaco, pilosella, estratto di gambo di ananas,tè verde. Potete in alternativa utilizzare gocce di lymdiaral nella dose di 40-60 gtt sciolte in 500 ml di acqua da bere durante la giornata giornata o potete utilizzare una bustine stick (diureval della nutriva) al giorno da sciogliere in un bicchiere d’acqua o in 500 ml d’acqua da bere durante la giornata.
Forma del corpo a CLESSIDRA
Se avete fianchi e petto proporzionati e un punto vita ben delineato la vostra silhouette corrisponde a quella di una clessidra. Anche se si tratta di una delle forme più desiderate, quando si prende peso, bisogna prestare particolare attenzione perché si aumenta sia nella parte superiore che in quella inferiore e il risultato non passa inosservato. Inoltre, chi ha questo corpo talvolta presenta, con l’andare del tempo, comunque elevati livelli di glucosio nel sangue. Per evitare che ciò si verifichi e riuscire a mantenere la glicemia sempre sotto controllo, la cosa migliore è fare cinque pasti giornalieri con porzioni ridotte, scegliere la versione integrale di pasta, pane e legumi (ad assobimento più lento) cercando di fare a meno degli alimenti a base di farine raffinate (ad assorbimento più veloce) principali responsabili dei picchi glicemici.
L’alimentazione va corretta per evitare patologie
Spesso quando qualcuno chiede aiuto per riuscire a ridurre il proprio peso corporeo esprime una grande disperazione perché spiega che la sua dieta è già controllata e fortemente limitata, quindi non saprebbe proprio cosa altro fare.
L’origine di questo fenomeno è da ricercare nella presenza di quella situazione di “infiammazione cronica subclinica” (Low Grade Inflammation) che è capace di alterare i segnali biochimici dell’organismo favorendo l’ingrassamento. Tra i principali responsabili di questa infiammazione generalmente troviamo l’ eccessivo consumo di zuccheri semplici e l’ uso elevato di carboidrati raffinati durante i pasti, che danno luogo a rapidi innalzamenti della glicemia.
Basta poco a creare picchi glicemici: fare colazione troppo tardi, prendere a digiuno un caffè o un tè zuccherati a metà mattinata, pranzare velocemente con solo un piatto di pasta, mangiare una caramella o un biscotto a metà pomeriggio o concedersi un cioccolatino dopo cena.
Anche se apparentemente l’apporto energetico può sembrare accettabile, in realtà questo sali e scendi della glicemia da luogo a una situazione deleteria: l’aumento della glicemia farà aumentare la secrezione di insulina, per ridurre gli zuccheri circolanti nel sangue e favorirne l’entrata nella cellula per garantirne il nutrimento, ma la cellula sarà già satura ed è per questo che lo zucchero verrà trasformato in grasso.
Tutto ciò causerà un aumento di molecole infiammatorie generando un circolo vizioso che vedrà l’aumento dei depositi adiposi che faranno aumentare le citochine infiammatorie (come interleuchina 6 e il Tumor Necrosis Factor).
Da qui l’evidenza di quanto sia di fondamentale importanza la scelta di un regime alimentare corretto che permetta non solo di mantenere la silhouette desiderata, ma soprattutto di evitare l’insorgere di patologie che potranno con il tempo creare gravi e irreversibili danni all’organismo.
Vediamo alcune delle diete più diffuse: