Introduzione
La diffusione della dieta dissociata si deve a numerosi effetti benefici che chi ha intrapreso questo percorso descrive come: perdita di peso, miglioramento della digestione e assimilazione degli alimenti, nonché un impatto positivo sulle condizioni di salute generale.
Questo regime alimentare si basa su un modo specifico di assimilare nutrienti contenuti nei cibi.
La considerazione iniziale da cui partire è che mentre la digestione delle proteine avviene in un ambiente acido, quella dei carboidrati avviene in un ambiente basico, mentre quella di alcune verdure (spinaci, broccoli, melanzane, fagiolini), dei formaggi grassi, del latte e dei condimenti (butto e olio d’oliva), avviene in ambiente neutro.
Come funziona?
Il risultato di queste considerazioni è che, per evitare che lo stesso pasto attivi più processi metabolici, che rallentano l’intera fase digestiva affaticando di conseguenza tutto l’organismo, è opportuno far si che non si consumino contemporaneamente i vari macronutrienti.
In particolare, si stabilisce che non si devono consumare nello stesso pasto proteine, carboidrati, e frutti acidi.
Tra un pasto e l’altro, devono intercorrere almeno 4 ore e il pasto più abbondante della giornata deve essere il pranzo.
La maggior parte dei carboidrati deve essere consumata proprio durante il pranzo, prediligendo grano di tipo integrale e non raffinato, non associando carboidrati complessi a zuccheri semplici e aggiungendo sempre della verdura come contorno, poiché le verdure sono in grado di rallentare l’assorbimento dei carboidrati determinandone un indice glicemico più basso.
A cena invece, si consumano le proteine ma non è possibile mescolarne più tipi in un unico pasto, mentre è sempre possibile accompagnarle con le verdure.
E’ opportuno evitare il consumo di dolci e frutta a fine pasto riservando, in particolare a quest’ultima, la possibilità di mangiarne in spuntini separati.
E’ assolutamente escluso il consumo di alcool e caffeina.
Pro e Contro
La dieta dissociata non presenta sostanzialmente grosse controindicazioni.
Probabilmente lo svantaggio maggiore è quello di ritrovarsi a mangiare un po’ sempre gli stessi piatti, avendo come limitazione quella di non poter mescolare i differenti nutrienti.
Punto debole è anche la colazione che non potendo unire insieme carboidrati e proteine potrebbe diventare un po’ misera e poco saziante.
Assolutamente sconsigliata in gravidanza, in allattamento, nei bambini, durante la menopausa e se si soffre di diabete.
Gli alimenti che si possono assumere con la dieta dissociata sono molto simili a quelli della dieta mediterranea, ma sono distribuiti in maniera diversa e divisi secondo dei gruppi ben precisi.
Esempi di menù
Al fine di migliorare la digestione è meglio attenersi al mono piatto, ovvero al consumo di un unico alimento di base (ad esempio un piatto di pasta a pranzo o una porzione di pesce a cena) sempre accompagnati dal contorno di verdure.
Vediamo ora nello specifico come possono svilupparsi i vari pasti:
Colazione
Si può scegliere, anche alternandoli, tra:
- uno yogurt magro con cereali accompagnati da un tè o un caffè;
- un frullato di frutta fresca;
- una tazza di latte scremato con fiocchi di cereali;
Spuntino
- un frutto di stagione
Pranzo
Scegliere, a rotazione durante la settimana, uno tra:
- pasta integrale (ad esempio con verdura di stagione come asparagi, carciofi, zucchine);
- riso integrale (con verdura o in alternativa con funghi o con zafferano);
- zuppa di legumi.
Cena
Ogni sera si può scegliere, alternandoli, tra:
- carne bianca (ad esempio pollo, tacchino, coniglio, agnello) accompagnate con verdure di stagione a scelta condite con olio extravergine di oliva e spezie.
- carne rossa (manzo, vitello, cavallo) accompagnate con verdure di stagione a scelta condite con olio extravergine di oliva e spezie.
- formaggi (preferibilmente magri come la ricotta) o uova sempre accompagnate da verdure di stagione.