Con la bella stagione, bisogna approfittare per far stare i bambini il più possibile all’aperto e quest’anno a maggior ragione, visto che veniamo da tanti mesi in cui spostamenti e uscite erano ridotti all’indispensabile.
È però necessario proteggere adeguatamente la pelle dei più piccoli, per prevenire il melanoma e altri possibili danni causati da un’eccessiva esposizione al sole.
Ecco come aiutare i bambini a divertirsi sotto il sole in totale sicurezza.
Perché la protezione solare è importante?
Abbiamo tutti bisogno di stare un po’ al sole, perché il nostro corpo produce vitamina D, che ci aiuta ad assorbire il calcio e avere ossa più forti e più sane.
Però, un’eccessiva esposizione non protetta ai raggi ultravioletti (UV) può danneggiare pelle, occhi e sistema immunitario. Anche le persone molto giovani purtroppo possono sviluppare il cancro della pelle.
Come ci si scotta?
Il sole irradia luce e parte di quella luce è costituita da raggi UV invisibili. Quando questi raggi raggiungono la pelle, stimolano l’abbronzatura ma allo stesso tempo possono provocare scottature e danni di vario tipo.
I raggi UVA causano l’invecchiamento della pelle e la formazione delle rughe; contribuiscono anche al possibile sviluppo di melanomi (la forma più pericolosa di cancro della pelle). I raggi UVA passano facilmente attraverso lo strato di ozono, quindi sono quelli a cui siamo maggiormente esposti quando siamo all’aperto.
Anche i raggi UVB sono pericolosi: provocano scottature, danni alla cataratta (opacizzazione del cristallino) e hanno anche effetti negativi sul sistema immunitario. Si pensa inoltre che i melanomi siano associati a gravi scottature dovute ai raggi UVB, contratte prima dei 20 anni.
I raggi UV reagiscono con una sostanza chimica chiamata melanina presente nella nostra pelle. Si verifica una scottatura quando la quantità di raggi UV a cui siamo rimasti esposti è maggiore di quella che la melanina presente nella pelle riesca a proteggere.
Il rischio di riportare danni aumenta con la quantità e l’intensità dell’esposizione. L’abbronzatura è di per sé un segno di danneggiamento della pelle e non rappresenta una protezione.
Chi ha bisogno della protezione solare?
Tutti i bambini ovviamente ne hanno bisogno. Più è chiaro il colore naturale della pelle, meno melanina è presente per assorbire e proteggersi dai raggi UV. Più la pelle è scura, più è presente la melanina. Ma sia i bambini dalla pelle scura che quelli dalla pelle chiara hanno bisogno di protezione dai raggi UV perché qualsiasi abbronzatura o scottatura provoca danni alla pelle.
Ecco come proteggere la pelle dei bambini:
Usare sempre la protezione solare
Come detto poco prima, tutti i bambini, indipendentemente dal colore naturale della pelle, devono essere protetti con una crema solare con SPF 30 o superiore. Qualunque sia la marca che andremo a scegliere, dobbiamo sempre stare attenti che sia ad ampio spettro (cioè che protegga sia dai raggi UVA che UVB).
Se i bambini sono al mare, è necessario che sia resistente all’acqua. Tutte queste caratteristiche sono riportate sulla confezione.
Evitare le ore in cui il sole è più forte
Dalle 10:00 alle 16:00 sarebbe meglio che i bambini stessero all’ombra. Se questo non è possibile, occorre applicare più volte la crema, con intervalli di un paio di ore, anche se stanno solo giocando in giardino.
La maggior parte dei danni provocati dal sole deriva dall’esposizione durante le attività quotidiane, non dall’essere in spiaggia.
Anche nelle giornate nuvolose o più fresche, i raggi UV raggiungono comunque la terra. Questo “sole invisibile” può causare scottature impreviste e danneggiare la pelle.
Coprirsi
Uno dei modi migliori per proteggere la pelle è coprirsi. Ma come si fa a sapere se un indumento è in grado di proteggerci dal sole? Basta mettere una mano all’interno assicurarci che non la vediamo attraverso la trama del tessuto.
I bambini hanno la pelle più sottile e la melanina è meno sviluppata, quindi si scottano facilmente. I neonati al di sotto dei 6 mesi non dovrebbero proprio stare al sole, ma sempre all’ombra.
Se questo non fosse possibile, allora bisogna vestirli in modo che siano tutti coperti e fargli indossare un cappellino a tesa larga per fare ombra sul viso. Se rimane scoperta qualche porzione di pelle occorrerà spalmarci l’apposita protezione solare.
Indossare occhiali da sole
L’esposizione al sole danneggia sia gli occhi che la pelle. Anche un solo giorno al sole può provocare danni alla cornea (lo strato esterno della membrana trasparente dell’occhio) e l’esposizione prolungata nel tempo può causare, con l’avanzare del’età, la cataratta (l’opacità del cristallino, che porta a una visione offuscata).
Per evitare tutto questo, è sempre bene indossare occhiali da sole con protezione anti-UV del 100%.
Un consiglio: lasciate che siano i bambini a scegliere il proprio paio di occhiali. La scelta è ampia e ce ne sono di bellissimi e divertenti, con montature multicolori o con i loro personaggi preferiti.
Attenzione ai medicinali
Ci sono alcuni farmaci che rendono la pelle più sensibile ai raggi UV.
È bene informarsi presso il proprio pediatra o farmacista se una qualsiasi delle prescrizioni dei figli (antibiotici, prodotti per l’acne, etc.. ) possa aumentare la sensibilità della pelle al sole.
In tal caso, bisogna prendere ulteriori precauzioni. La migliore sarebbe coprirsi oppure stare in casa; la crema solare non sempre riesce a proteggere la pelle in questi casi.
E se mio figlio si scottasse al sole?
Quando i bambini si scottano, di solito sentono dolore e una sensazione di calore, sintomi che tendono ad aumentare nelle ore successive. Alcuni hanno anche dei brividi. La pelle diventa “tesa” e prudere, perchè il sole l’ha “seccata”.
La pelle bruciata inizierà a sollevarsi e staccarsi dopo circa una settimana dalla scottatura. Se possibile, bisogna fare in modo che i bambini non si grattino, né si mettano a staccare la pelle sollevata, perché lo strato di epidermide al di sotto è a rischio di infezione.
Come trattare una scottatura solare
Fare al bimbo un bagno fresco (non freddo) o applicare delicatamente impacchi freschi e umidi sulla pelle per alleviare il dolore e il calore.
Applicare un gel all’aloe vera (disponibile in farmacia) su tutte le parti scottate dal sole.
Dare al bimbo un antinfiammatorio come l’ibuprofene o usare il paracetamolo per alleviare dolore e prurito (non somministrare l’aspirina a bambini o adolescenti). Anche la difenidramina da banco può aiutare a ridurre il prurito e il gonfiore.
Applicare una crema idratante per reidratare la pelle e alleviare il prurito. Sulle aree maggiormente scottate e se il bimbo ha più di 2 anni, applicare uno strato sottile di crema all’idrocortisone all’1% per alleviare il dolore.
Se la scottatura è grave e si formano vesciche, chiamare il medico. Fare il modo che il bimbo non graffi, né scoppi o schiacci le vesciche, potrebbero infettarsi e anche rimanere la cicatrice.
Ovviamente, bisogna tenere il bambino lontano dal sole finché la scottatura non sarà guarita, altrimenti la situazione peggiorerà.
Altre cose da sapere
L’intensità dei raggi solari dipende dal periodo dell’anno, nonché dall’altitudine e dalla latitudine del luogo in cui ci si trova. I raggi UV sono più forti durante l’estate.
In caso di viaggio all’estero durante la stagione estiva, è sempre bene comprare la protezione solare più alta in commercio.
Inoltre, una protezione altissima è d’obbligo se ci si trova vicino all’equatore, dove il sole è più forte, e quando si sale in alta quota, perché l’aria è più rarefatta e la protezione delle nuvole inferiore.
Anche durante i mesi invernali, se si va a sciare in montagna, occorre applicare molta crema solare: i raggi UV si riflettono sia sulla neve che sull’acqua, aumentando il rischio di scottature.