di Dr. Massimo Generoso, Pediatra, Firenze
Premessa
Le statistiche, da qualche anno a questa parte, ci tratteggiano un ritratto decisamente inquietante delle condizioni dell’infanzia: bambini e ragazzi tendono a passare la maggior parte della giornata in ambienti chiusi, prima a scuola, poi in casa, spesso da soli fra giocattoli, computer, videogames e televisione. Questo è causato sia dagli impegni lavorativi dei genitori, sia dalla pericolosità intrinseca degli ambienti urbani.
Ciò comporta pesanti ricadute sia sul piano psicologico che fisico: in Italia circa il 37%.di bambini e adolescenti (tra i 5 e 19 anni) sono in sovrappeso o obesi.
Inoltre il mancato confronto con l’esterno rischia di produrre personalità chiuse, fragili e scarsamente autonome.
Spesso i bambini vengono accompagnati a scuola, ai giardini, alle associazioni sportive, in auto, favorendo uno stile di vita sedentario, negando loro la conoscenza del mondo che sta tra la casa, la scuola, i giardini, fatto di persone, cose e situazioni che servono ad arricchire il bagaglio delle esperienze del bambino.
Il bambino è abituato a percepire i luoghi come entità distinte, non collegate tra loro da uno spazio fisico, ma da uno spazio “virtuale”, asettico che rende irreali le distanze: l’abitacolo dell’auto.
Non a caso le zone in cui si trovano plessi scolastici sono quelle meno vivibili, a causa dei picchi di traffico nelle ore di entrata e uscita da scuola.
Ed è pura illusione pensare che in automobile non si respirino i gas inquinanti; le concentrazioni di particolato, monossido di carbonio, ossidi di azoto, benzene sono significativamente più alte per gli occupanti dei veicoli a motore rispetto ai pedoni e ai ciclisti.

Vantaggi della bicicletta
La bicicletta è un mezzo di trasporto economico, silenzioso, non inquinante e contribuisce a diminuire il traffico.
Il bambino impara ad andare in bici il più delle volte ai giardini insieme ai genitori e da quel momento può essere un modo piacevole per stare all’aperto tutti insieme.
In genere il bambino comincia a muoversi senza rotelle intorno ai 4-5 anni.
Non è un’attività sportiva vera a propria che, per definizione, richiede una pratica costante ed è finalizzata al raggiungimento di obiettivi.
La bicicletta offre a bambini ed adolescenti mobilità ed autonomia, esercizio fisico, senso dell’equilibrio e delle capacità manipolatorie richieste per il suo utilizzo.
I vantaggi per il bambino che va in bici riguardano sia aspetti di tipo percettivo/comportamentale sia di salute.
Per quanto riguarda i primi il bambino:
- Aumenta l’autonomia: nelle prime pedalate insieme ai genitori impara le regole della strada e a comportarsi in modo attento per quando andrà da solo
- Impara a anticipare le situazioni, prendere le decisioni e risolvere i problemi, come ad esempio deve fare per evitare le cadute
- Potenzia il senso dell’equilibrio, della velocità, delle distanze
- Prova la sensazione di viaggiare all’aria aperta
- Aumenta la capacità di osservazione, apprezza meglio l’ambiente circostante
- Se pedala in un parco o fuori città, si allontana dall’inquinamento e dal caos cittadino

Per quanto riguarda la salute, con l’uso della bicicletta:
- Le articolazioni lavorano senza carico eccessivo con maggiore agilità e flessibilità
- I muscoli vengono tonificati e rinforzati (arto inf.)
- Si rinforza la capacità respiratoria dei polmoni
- Si migliora la resistenza allo sforzo, diminuendo così fatica e affanno
- Si controlla il peso: l’uso della bicicletta aiuta a combattere il sovrappeso, l’obesità e la pigrizia
La distanza che può percorrere un bambino in bicicletta è molto variabile e dipende dalla sua età, dalla sua costituzione, dalla frequenza con cui usa la bici, dalla motivazione a pedalare, che viene molto stimolata dalla presenza di altri coetanei. Una cosa da non dimenticare, quando i genitori fanno una passeggiata in bicicletta con il proprio figlio, è che le esigenze e le motivazioni di un bambino possono non coincidere con i ritmi e tempi di viaggio dell’adulto.
Se le strade, continuamente percorse dai veicoli a motore, sono percepite come rischiose dagli adulti per sé stessi, a maggior ragione lo sono per un bambino.
Pertanto i nostri amministratori dovrebbero:
- realizzare percorsi ciclabili o ciclo-pedonali protetti (prevedendone la manutenzione…)
- attivare strumenti di moderazione del traffico: i veicoli a motore privati dovrebbero diventare l’eccezione e non la regola
- Zone 30, cioè aree della rete stradale urbana dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari invece dei consueti 50 previsti dal codice stradale in ambito urbano
- predisporre itinerari protetti casa-scuola, così da consentire a ragazzi ed adolescenti di andare a scuola da soli, senza dover dipendere dai genitori per spostamenti anche brevi (ottenendo un abbattimento significativo del traffico nelle ore di punta).
Il comportamento corretto degli adulti nel traffico stradale è sempre d’esempio per i bambini!
- Fare attenzione ai più piccoli
- Attenersi alle regole del traffico
- Mai sorpassare sulla destra
- Segnalare sempre il cambio di direzione in tempo ed in modo inequivocabile alzando il braccio destro o sinistro
- Fare attenzione ai vestiti penzolanti che possono raggiungere i raggi delle ruote e causare incidenti
- Si può guidare la bici anche con una mano sola, ma l’altra deve essere libera (quindi niente ombrello, borse della spesa, cellulare….)

Comportamenti vietati:
- Viaggiare senza mani
- Togliere i piedi dai pedali quando la bici è in movimento
- Farsi trainare da altri veicoli
- Fare gare in bicicletta se non in spazi riservati
- Viaggiare affiancati
Il casco
Un urto frontale con un’automobile (velocità dell’auto 35 km/h-velocità della bici 15 km/h) corrisponde ad un salto da un trampolino alto 10 metri in una piscina vuota! Una caduta alla velocità di 25 Km/h corrisponde ad un tuffo di testa dall’altezza di 2,5 metri sull’asfalto!
In caso di incidente o caduta, la testa è sicuramente la parte più vulnerabile. Proprio per questo è assolutamente necessario l’uso del casco di protezione che ha il compito di assorbire parte dell’energia dell’urto.
I bambini devono usare il casco di protezione dal momento in cui vanno da soli in bicicletta ma anche se vengono trasportati nel seggiolino o nel rimorchio della bicicletta dell’adulto.
Nei negozi specializzati sono in commercio caschi per bambini a partire da una circonferenza cranica di 46 cm (riferibile all’età di 1 anno circa).
Alcune regole per un “buon” casco:
- il colore, il disegno e il modello dovrebbero essere scelti dai bambini: così il casco sarà indossato più volentieri
- preferire comunque modelli con colori vivaci e con nastro riflettente che rende il casco ancora più visibile nell’oscurità
- il casco deve calzare perfettamente, né troppo basso né troppo alto sulla fronte: spingendo la sommità del casco verso l’alto, questo non deve muoversi sopra la fronte
- i bambini deve essere in grado di aprire e chiudere con facilità il cinturino sotto il mento
- il casco, una volta indossato, non deve compromettere la visuale e l’udito dei bambini
- i bambini devono imparare che il casco è uno strumento di prevenzione e non di gioco e quindi devessere tolto quando si scende dalla bicicletta

DR Massimo Generoso, pediatra fiorentino, autore di 2 libri di pediatria e di numerosi articoli, molto attivo nel campo della formazione e aggiornamento
· sia dei pediatri di famiglia toscani e italiani
· sia degli insegnanti della scuola materna e asili nido del Comune di Firenze
· sia delle famiglie
Fondatore della sezione fiorentina di ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente)