Studi in vitro hanno anche determinato che le proantocianidine inibiscono l’attività di alcuni enzimi proteolitici (tra cui collagenasi ed elastasi) coinvolti nella degradazione dei principali componenti strutturali della matrice extravascolare, collagene, elastina, e acido ialuronico, inibendo la lisi enzimatica di collagene che avviene con la secrezione di enzimi da parte dei fagociti mononucleati durante i processi infiammatori ed infettivi.
Le PCOs proteggono, inoltre, dai danni di radicali liberi per la loro attività antiossidante.
Numerose ricerche sperimentali supportano l’applicazione dell’estratto dei semi d’uva nei soggetti affetti da insufficienza venosa.
Alla dose di 360 mg o 720 mg (somministrazione giornaliera) l’estratto di Vitis vinifera è risultato in grado di determinare una riduzione dei sintomi dell’insufficienza venosa cronica lieve (diminuzione della circonferenza delle gambe, dei polpacci e delle caviglie, associata ad una riduzione dei sintomi soggettivi della patologia).
Un altro studio in doppio cieco condotto su 50 persone affette da vene varicose agli arti inferiori, ha dimostrato come l’efficacia di riduzione dei sintomi collegata ad un dosaggio pari a 150 mg/die di PCOs sia stata largamente superiore a quella del bioflavonoide diosmina, composto largamente utilizzato in Europa per la cura di questa patologia.
In uno studio clinico in doppio cieco verso placebo, le PCOs hanno mostrato avere effetti protettivi nella formazione postoperatoria di edema in caso di lifting facciale. Il criterio principale per giudicare l’efficacia del trattamento è stato la scomparsa dell’edema postoperatorio.
Le procianidine di Vitis vinifera sembrano inoltre dotate di azione antiaggregante piastrinica, legata sia a inattivazione della ciclo-ossigenasi sia a parziale inibizione della trasformazione dell’acido arachidonico a trombossano e ad altri eicosanoidi aggreganti.