di DR Massimo Generoso, Pediatra, Firenze
Ai bambini bisogna garantire un’ alimentazione che sia la più sicura possibile sia dal punto vista tossicologico, igienico e microbiologico, sia dal punto di vista nutrizionale.
I bambini sono quelli che più risentono degli effetti tossici dei contaminanti nella catena alimentare perché hanno una aspettativa di vita più lunga e un aumentato rischio tossicologico. Infatti hanno cellule che si moltiplicano rapidamente e incorporano maggiori quantità di sostanze tossiche e presentano una maggior richiesta energetica (tasso metabolico elevato); inoltre hanno minori meccanismi di difesa contro i contaminanti alimentari.
I principali contaminanti della filiera alimentare: metalli, diossine, micotossine, nitrati, pesticidi
Mercurio: il feto e la prima infanzia sono i più vulnerabili (sviluppo cerebrale). Esposizione prenatale a metilmercurio si associa a compromissione dello sviluppo neuronale del feto, caratterizzata nel bambino da deficit motori e della coordinazione e disordini comportamentali. Il pesce (di grosse dimensioni) e i mitili sono la fonte principale di esposizione al metilmercurio.
Il Piombo è naturalmente presente nell’ambiente ma le attività industriali, aggiunte alle emissioni degli inceneritori hanno portato a un suo incremento nel suolo, nell’acqua e nell’aria. L’esposizione in utero e durante le prime fasi della vita può causare ritardo nello sviluppo neurocomportamentale e deficit principalmente di natura cognitiva.
Le Diossine (sottoprodotti involontari di processi industriali) e i PCB (prodotti volontari di processi industriali) sono cancerogeni e disregolatori endocrini. Nell’uomo la loro assunzione avviene per il 90% per via alimentare: pesce (di grossa taglia, grassi), mitili, latte, burro, formaggi, uova, carne.
Le Micotossine sono prodotte da funghi microscopici che colonizzano gli alimenti quando temperatura e umidità sono favorevoli. Si trovano più facilmente in cereali, arachidi, frutta secca, spezie…. Le micotossine causano molti effetti tossici (cancerogene, genotossiche, nefrotossiche…).
I Nitrati sono presenti in alto contenuto in alcuni ortaggi (spinaci, rucola,lattuga…). I nitrati sono trasformati in nitriti nel tratto gastrointestinale ad opera della flora batterica e possono combinarsi con le ammine, presenti negli alimenti ricchi di proteine come carne, salumi, formaggi, e formare le N-nitrosammine, cancerogene.
I Pesticidi che si ritrovano in frutta, verdura e cereali possono derivare da colture regolarmente nebulizzate o per diffusione attraverso l’aria; il bioaccumulo in animali e loro prodotti li fa ritrovare in pesce, carne, uova e latticini. Il problema principale è rappresentato dalle esposizioni non acute ma ripetute, spesso a basso dosaggio, nello stesso alimento di uno o più residui di pesticidi (multiresiduo). Le patologie messe in correlazione con esposizioni a pesticidi sono tumori, disturbi del neurosviluppo e neurocomportamentali, effetti avversi alla nascita , disregolazione. endocrina.
Quali accorgimenti prendere per ridurre il rischio tossicologico da contaminanti alimentari?
1) Frutta e Verdura
Pesticidi
- Lavare bene frutta e verdura
- Sbucciare la frutta in particolare mele (multiresiduo di pesticidi)
- Limitare uva, mele, (multiresiduo di pesticidi)
- Acquistare frutta e verdura di stagione
- Evitare frutta e verdura provenienti da paesi lontani (quanto maggiore è la distanza, tanto maggiore è la probabilità di trattamenti chimici)
- Variare tipi di frutta e verdura e fornitori per evitare accumuli dello stesso inquinante
- Utilizzare prodotti per l’infanzia (hanno un limite per legge di 0,01 mg/kg per qualsiasi pesticida)
- Utilizzare prodotti biologici (normalmente hanno residui di pesticidi 3-4 volte inferiori agli alimenti convenzionali)
Micotossine
- Limitare arachidi e frutta secca
- Eliminare la frutta ammaccata e ammuffita (per la presenza di una micotossina, la patulina)
Nitrati
- Preferire ortaggi a basso contenuto di nitrati: melanzane, fagiolini, cavolfiori, broccoli, cicoria, piselli, cetrioli, patate, carote, peperoni, porri, cavoletti di Bruxelles, cavoli rossi, asparagi, pomodori, cipolle
- Limitare spinaci e lattuga
- Acquistare poca verdura per volta (quella che serve al singolo pasto) e conservarla per tempi brevi al freddo (maggiore è il tempo di conservazione, maggiore è la trasformazione dei nitrati in nitriti)
- Non conservare la verdura in sacchetti chiusi (la mancanza d’aria favorisce la trasformazione dei nitrati in nitriti)
2) Pesce
- Preferire i pesci di media-piccola taglia in particolare pesce azzurro (sardine, acciughe, sgombro…)
- Limitare pesci di grossa taglia (pesce spada, tonno), pesci grassi (anguilla…) e mitili per la presenza di diossine, PCB, metalli
- Limitare i pesci “salmonati”: presenza di coloranti.
DR Massimo Generoso, pediatra fiorentino, autore di 2 libri di pediatria e di numerosi articoli, molto attivo nel campo della formazione e aggiornamento
· sia dei pediatri di famiglia toscani e italiani
· sia degli insegnanti della scuola materna e asili nido del Comune di Firenze
· sia delle famiglie
Fondatore della sezione fiorentina di ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente)