La leishmaniosi canina è una malattia causata dalla puntura del flebotomo, un insetto comunemente conosciuto con il nome di pappatacio. È trasmessa principalmente tra animali e secondariamente all’uomo. Il decorso dell’infezione può variare da un singolo cane all’altro, spaziando dalla cura spontanea all’evoluzione acuta che porta alla morte, se non si adottano una gestione e una terapia adeguate. La vaccinazione associata all’uso di insetticidi topici è senza dubbio la forma più efficace di prevenzione e controllo della malattia.
Il nome comune “pappatacio” significa “mangiare tacendo” ed infatti, a differenza delle zanzare, questi insetti non emettono alcun ronzio. Sono più attivi nelle prime ore della notte fino all’alba. Le punture di solito non sono dolorose, perché nella saliva dell’insetto è presente un antidolorifico.
La leishmaniosi non si può trasmette direttamente da cane a cane, ma solo attraverso la puntura di questo insetto. Così come non può essere trasmessa dal cane all’uomo, è sempre e solo l’insetto che veicola la malattia.
Il maggior tasso di infezione nelle razze di cani da lavoro è probabilmente dovuto a un maggiore tempo di contatto con il vettore in ambienti esterni. I pappataci pungono in tutte le zone della pelle scoperte, perché non riescono a pungere attraverso i vestiti. Per lo stesso motivo, nel cane le zone più a rischio sono quelle non ricoperte dal pelo.
In questo senso, anche la lunghezza del mantello può probabilmente influenzare il rischio di infezione, poiché è una caratteristica che varia notevolmente tra le razze canine. In breve, sembra che le probabilità di contrarre l’infezione da Leishmaniosi siano inferiori nelle femmine di razza mista, con peli lunghi, mantenute in ambienti domestici, oppure senza la presenza di un ambiente verde vicino a casa.
Il periodo di attività dei pappataci è più lungo di quanto non lo fosse in passato; le mutazioni stagionali hanno prolungato l’attività dei flebotomi, che in alcune zone si allunga fino a novembre. Gli inverni miti hanno poi consentito alle larve di mantenersi attive anche nel periodo invernale, in modo che non appena le temperature salgono con l’arrivo della primavera, gli insetti adulti sono già pronti per iniziare la loro attività.
QUALI SONO I SINTOMI DI LEISHMANIOSI CANINA?
I sintomi si possono presentare da tre mesi fino a diversi anni dopo l’infezione. Nella classica forma cutaneo-viscerale, uno dei primi e più comuni segni clinici della malattia è la linfadenopatia. Si possono verificare anche anomalie dermatologiche, variabili nella loro caratterizzazione ed estensione. Circa il 90% dei cani presenta lesioni cutanee; tuttavia, alterazioni dermatologiche sono rare in assenza di altri segni della malattia. I segni clinici più comuni sono dermatite esfoliativa (senza prurito) con o senza alopecia, che può essere localizzata o disseminata; dermatite erosiva-ulcerosa; dermatite nodulare, papulare o pustolosa; ipercheratosi nasale; depigmentazione nasale e onicogrifosi. Altri segni comprendono anoressia, enterite cronica e perdita di peso, splenomegalia ed epatomegalia, oftalmopatia e ipotrofia muscolare, nonché segni insoliti o atipici come l’artrite e manifestazioni neurologiche.
La Leishmaniosi inoltre può causare danni alla funzionalità dei reni. La malattia renale può essere anche l’unico sintomo e può progredire da lieve proteinuria a sindrome nefrosica o ad una malattia renale allo stadio terminale. L’insufficienza renale cronica è un grave risultato della progressione della malattia ed è la causa di morte più comune.
COSA FARE?
È necessario quindi agire di prevenzione fin da subito e scegliere prodotti specificamente indicati contro la leishmaniosi, che possono essere collari, spot-on o spray. Si tratta di prodotti specifici; quelli per pulci e zecche non coprono questo particolare tipo di infezione; bisogna che il foglietto illustrativo riporti questa indicazione in chiaro.
Inoltre, sarebbe meglio evitare lunghe passeggiate serali e far dormire l’animale al chiuso durante la notte; in casa, utilizzare zanzariere e insetticidi ambientali per uso domestico.
È buona norma proteggere l’animale in tutte le stagioni dell’anno al fine di evitare le punture dei parassiti e prevenendo così le infestazioni. Per la scelta del prodotto più adatto, è sempre bene rivolgersi al medico veterinario.